
Principali tipi di ceramica giapponese: un viaggio tra forme e tradizione
Da quando ho memoria ho sempre amato la ceramica. Ricordo ancora con piacevole nostalgia le ore passate fra gli scaffali dei negozi di articoli per la casa a mangiarmi con gli occhi piatti, tazze, vasi e oggetti di varia natura. La ceramica è molto più di un materiale: è un’espressione profonda di estetica, spiritualità e legame con la natura.
In Giappone, ogni regione ha sviluppato nei secoli uno stile unico, con tecniche che si tramandano di generazione in generazione. Dai toni caldi della più conosciuta terracotta raku alle superfici eleganti della porcellana Arita, la ceramica giapponese racconta storie di semplicità e di bellezza imperfetta.
(Foto di Motoki Tonn su Unsplash)
Di seguito una piccola guida riassuntiva sui vari tipi di ceramica che possiamo trovare sull'isola.
1. Raku-yaki (楽焼)
Nata nel XVI secolo per la cerimonia del tè, la ceramica raku è forse la più iconica. Ogni pezzo viene cotto rapidamente e raffreddato con tecniche che creano crepe, sfumature e superfici uniche.
(Immagine di Hon'ami Koetsu, fotografata da Honami Kōetsu, utilizzata sotto licenza Creative Commons BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/) via Wikimedia Commons.)
Caratteristiche: texture grezza, colori naturali, effetto craquelé.
Filosofia: legata alla bellezza dell’imperfezione.
Usi comuni: tazze da tè (chawan), oggetti artistici.
2. Shino-yaki (志野焼)
Originaria della regione di Mino, questa ceramica è famosa per il suo smalto bianco opaco, spesso segnato da pennellate di ferro che creano motivi astratti o naturali.
(Immagine di Tokyo National Museum, utilizzata sotto licenza Creative Commons BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) via Wikimedia Commons.)
Caratteristiche: superficie cremosa, linee sottili, atmosfera rustica.
Usi comuni: ciotole da tè, piatti, contenitori per fiori.
3. Oribe-yaki (織部焼)
Colorata e audace, l’Oribe è facilmente riconoscibile per i suoi verdi intensi (ottenuti con ossido di rame) e per le forme asimmetriche. È una ceramica che rompe le regole, in pieno spirito creativo.
(Immagine dell'Asian Art Museum of San Francisco, utilizzata sotto licenza Creative Commons BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) via Wikimedia Commons.)
Caratteristiche: smalti verdi, disegni geometrici, forme irregolari.
Usi comuni: piatti, tazze, vassoi.
4. Arita-yaki (有田焼) / Imari-yaki (伊万里焼)
Prodotta nella prefettura di Saga, è la porcellana giapponese per eccellenza. Finissima, bianca e spesso decorata con motivi blu cobalto o policromi, è molto apprezzata anche in Europa fin dal XVII secolo.
(Immagine di Los Angeles County Museum of Art (LACMA), utilizzata sotto licenza Creative Commons BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) via Wikimedia Commons.)
Caratteristiche: porcellana sottile, elegante, decorazioni raffinate.
Usi comuni: tazze da tè, piatti, set da portata.
5. Bizen-yaki (備前焼)
Una delle ceramiche più antiche del Giappone, priva di smalti o decorazioni. La sua bellezza nasce direttamente dal fuoco e dalla terra: ogni pezzo viene cotto per giorni in forni a legna, assumendo toni naturali e sfumature irripetibili.
Caratteristiche: terracotta dura, colori caldi (marroni, rossi, neri), superfici grezze.
Usi comuni: vasi, tazze, oggetti zen.
6. Kutani-yaki (九谷焼)
Una ceramica vivace, con colori brillanti come rosso, verde, blu e giallo. Spesso decorata con motivi floreali, uccelli o scene mitologiche, unisce eleganza e personalità.
Caratteristiche: porcellana smaltata, decorazioni vivaci, dettagli finissimi.
Usi comuni: piatti decorativi, tazze, piccoli oggetti da collezione.
La ceramica non è mai solo un oggetto: è esperienza, contatto con la natura, attenzione per il gesto quotidiano. Anche una semplice tazza da tè può diventare un’opera d’arte che parla di equilibrio, stagioni, silenzi e dove ogni pezzo ha una storia da raccontare.